NOTE CRITICHE

Nicoletta Tamanini maggio 2025

Delicate figure di raro vigore espressivo narrano episodi delle Sacre Scritture, danno vita a terzine dantesche particolarmente significative o, ancora, delineano noti componimenti poetici in armonici, raffinati bassorilievi in cui sapiente ed efficace è l’infinito gioco tra luce ed ombre, tra materia e spazio…
Una moltitudine di minuti, anonimi volti e lunghe teorie di piccoli esseri avvolti dai ritmi infiniti e ricorrenti del Tempo sottolineano la forza di una comunità umana viva e pulsante
in cui ciascuno è in perenne dialogo e relazione con l’altro esperimentando e condividendo, sempre in un corale abbraccio, l’avventura dell’essere creato in perenne salita verso il Creatore…
È un mondo ricco di mille sfumature spirituali e poetiche e di evidenti, significative citazioni bibliche e filosofiche quello plasmato da Maurizio Frisinghelli dalle cui esperte e laboriose mani nascono artistiche, liriche composizioni sulla sempre fragile condizione umana in vigile attesa, come detto, dell’agognato incontro. Sorretto da profonda fede e da capillare, meditata conoscenza dei testi ai quali, di volta in volta si ispira, l’artista roveretano, inizialmente pittore, quindi incisore e, infine, eccellente scultore, plasma ceramica e bronzo, intaglia il legno, gioca con l’antica arte del mosaico donandoci opere di sublime armonia e raffinata, originale, contemporaneità pur non rinunciando a garbate, calibrate citazioni dell’arte romanica. Grande ispiratrice di Frisinghelli è comunque soprattutto la grande scultura rinascimentale in cui il rigore tematico, l’equilibrio compositivo e l’evidente efficacia narrativa magistralmente dialogano con una spiccata ricerca di grazia, con una peculiare eleganza formale e con un’armonia cromatica di base che pervadono ogni opera donando ad essa un sentore di profondo senso poetico e di sublime leggerezza.
Varie, come detto e come traspare dalle opere selezionate per l’esposizione “Parole di Creta”, le tematiche affrontate da Maurizio Frisinghelli nel corso del suo lungo ed appassionato percorso artistico e spirituale. Parole comunque… quindi, dialogo, relazione, confronto tra uomini.
Mai parole autoreferenziali, vuote o avvolte su sé stesse inun turbine narcisistico ma parole “di creta” quindi “solide, concrete” che rivisitando frammenti di grandi componimenti poetici o letterari costruiscono tassello dopo tassello un cammino di meditazione, pace e speranza per l’uomo dell’oggi, stanco, disilluso e smarrito.